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La tecnologia può aiutare le città a pianificare per i disastri? 7 proposte da un hackathon sull’urban resilience

Un’analisi del “WebRaider” sull’Urban Resilience Hackathon

Il mese scorso, l’Università di Washington ha ospitato un evento insolito nell’ambito della pianificazione urbana e delle politiche chiamato “Urban Resilience Hackathon”.
L’evento ha evidenziato per un giorno intero la risoluzione collaborativa dei problemi e il pensiero innovativo nell’affrontare le sfide urbane.

Il hackathon ha riunito organizzazioni di volontariato, enti governativi statali e locali, studenti e ricercatori per sviluppare insieme “progetti pilota di resilienza” testabili che potrebbero aiutare Seattle a essere più preparata per futuri disagi.

DemocracyLab, un’organizzazione non-profit che promuove la tecnologia a fini sociali, ha gestito l’evento con il supporto del progetto National Science Foundation LEAP-HI e del Dipartimento di Progettazione Urbanistica e Pianificazione dell’Università di Washington.

La Diversificata Partecipazione al Hackathon

Mark Frischmuth, direttore esecutivo di DemocracyLab, ha dichiarato: “Questo è in molti modi il hackathon più entusiasmante che abbiamo fatto, data la diversità degli attori partecipanti in grado di apportare cambiamenti”.

Sebbene i hackathon abbiano radici tradizionali nell’industria tecnologica, il loro utilizzo nella pianificazione urbana è relativamente nuovo, sia a livello locale che internazionale, in paesi come l’Ucraina pre-bellica e la Slovenia.

L’idea del policy hackathon è emersa dalle prime scoperte sull’utilità dei progetti pilota durante le catastrofi, come spiegato da Dr.
Katherine Idziorek, ricercatrice di urbanistica presso l’UNC Charlotte e una degli organizzatori dell’evento.

I Progetti Presentati

Il hackathon dell’Università di Washington si è concentrato su diverse proposte che affrontano vari aspetti della resilienza urbana di fronte a eventi come terremoti, pandemie, ondate di calore e bloccaggi massicci dei voli aerei.

Uno dei progetti presentati, il “ResilComm”, è un’app mobile che assicura accesso continuo a internet e abilita comunicazioni a breve distanza anche in caso di fallimento delle infrastrutture di comunicazione cellulari tradizionali, fondamentale per una gestione efficace delle emergenze.

La vasta gamma di progetti presentati all’Urban Resilience Hackathon, dalle soluzioni per i sistemi urbani allo stoccaggio d’acqua di emergenza, dimostra la diversità delle problematiche che richiedono ulteriore preparazione e collaborazione per affrontarle in modo adeguato.

In conclusione, i hackathon potrebbero continuare a svolgere un ruolo fondamentale nella pianificazione urbana e nelle politiche, soprattutto per mantenere le città agili.
Forniscono una piattaforma per il pensiero innovativo, incentivano la collaborazione e promuovono azioni decisive, elementi cruciali per comunità resilienti e sostenibili.

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